Necropoli del Crocifisso del Tufo

Riproduci video

La Necropoli del Crocifisso del Tufo risale al IV a.C. momento fondamentale in cui si assiste ad una democratizzazione degli spazi, dei costumi e della vita nelle città Etrusche e così anche nelle città dei morti.
Le innovative “Tombe a Dado”, occupano isolati all’interno di un tessuto ortogonale, una precisa disposizione che riflette la nuova organizzazione sociale egalitaria.
Dalle incisioni sugli architravi emergono anche nomi di cittadini stranieri a testimonianza di una civiltà sempre più cosmopolita.
 

La Necropoli etrusca del Crocifisso del Tufo di Orvieto, è lo specchio di una città riformata e allargata, che ha posto un freno alle competizioni gentilizie e si è data una struttura isonomica, tendenzialmente egualitaria, accogliendo nella cittadinanza molti che ne erano in precedenza esclusi, specialmente stranieri. 

Nel sepolcreto, sono state individuate ca. 300 tombe a camera entro dadi costruiti, allineate su un reticolo di vie più o meno ortogonali...
Sul filare di blocchi tufacei includente l’architrave del varco d’ingresso rimane, o è stata vista in passato, l’iscrizione che ne nomina il proprietario, ma forse è meglio dire l’assegnatario.
La frequenza delle iscrizioni è tale da far ritenere che sia in relazione con una norma imposta dall’autorità cittadina, responsabile della concessione dei suoli, per fini che altra volta ho chiamato giuridico-catastali. 
“La scrittura e la tomba: il caso dell’Etruria arcaica”, G. Colonna

La necropoli del Crocifisso, è una delle necropoli più importanti e meglio conservate degli Etruschi, si presenta come una piccola città dei morti in cui le tombe a dado, sono allineate lungo delle strade, secondo uno schema ortogonale. Questa nuova progettazione, coerente e unitaria riflette le evoluzioni sociali della civiltà etrusca del VI a.C.


Planimetria


Articoli