Chiesa di S.Eusebio
(Ronciglione)

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La chiesa di Sant’Eusebio risale al IV secolo, secondo il FAI, è il monumento paleocristiano più importante della Tuscia, si tratta della chiesa più antica della Via Francigena. Si trova sull’antichissimo tracciato della Via Francigena. Appena usciti da Ronciglione in direzione Roma, e dopo aver percorso un breve tratto di strada tipicamente campestre, si vede spuntare tra querce e piante di nocciole il più importante monumento paleocristiano della Tuscia nonché la più antica chiesa della via Francigena: la chiesa di Sant’Eusebio, che è lì, su quel colle che guarda il Soratte, da secoli. 

È lì dal IV secolo d.C., quando Flavio Eusebio – un vicegovernatore della Campania che aveva dei possedimenti in questa zona – decide di far costruire su quel colle un mausoleo per se stesso e per i suoi figli: le sepolture sono tuttora visibili dietro l’altare. Ben presto avviene però un passaggio ancora non meglio definito: il Flavio Eusebio romano viene associato erroneamente all’Eusebio vescovo di Sutri in odore di santità. Ecco quindi l’inizio di un massiccio pellegrinaggio nella zona che determina la trasformazione del mausoleo in una vera e propria chiesa in stile romanico, nella quale i numerosi fedeli hanno lasciato importanti tracce del loro passaggio e della loro devozione: sulle pareti, tra le varie iscrizioni, sono stati individuati ben 53 graffiti in onciale romano. La complessa stratificazione temporale e quindi artistica è ben evidente sia a occhi esperti che ai semplici appassionati di storia dell’arte. 

Un piccolo scrigno, dunque questa chiesa, custode di tesori assolutamente da preservare: dalle colonne zoomorfe che poggiano su un’antica base, forse di un tempio dedicato al dio Sole, al sarcofago romano addossato alla facciata, e ancora ai resti di importanti affreschi (le pareti della chiesa erano un tempo totalmente affrescate!): “L’ultima cena”; “L’albero di Jesse” che schematizza l’albero genealogico di Gesù e che è il più antico d’Europa su questo tema; “Il Cristo benedicente tra quattro santi” tra cui lo stesso sant’Eusebio, le “Vergini prudenti” e una “Madonna col Bambino tra i santi Eusebio e Stefano” del Quattrocento.


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